Thursday, April 13, 2006





Anno - 1704

Titolo - " Insul und Konigreich Sardinien "

Tecnica - incisione su rame

Misure - cm 15 x 28,5

Autore - Gabriel Bodenehr

Sta in - " Atlas Curieux, oder Neuer und compendiuser Atlas" Agsburg

Tavola - 54

Questa carta presenta una impostazione grafica decisamente originale, il Bodenehr per la prima volta inserisce il testo descrittivo ai lati della carta e non, come tutti gli altri cartografi fino ad allora avevano fatto, nella pagina a fianco o comunque separatamente. Due leggende affiancano la carta, un'altra grande leggenda col profilo storico geografico appare

nella parte centrale al lato della Sardegna. La carta che di fatto deriva da quella del Magini, viene dichiarata dall'autore come tratta dall'Isolario del Coronelli, così come appunto egli stesso scrive nella grande leggenda centrale di cui qui di seguito riportiamo la traduzione:

" Questa isola di Sardegna, come la Corsica, venne percorsa viaggiando dal P. Coronelli e viene descritta nel suo "Atlante Veneto Isolario" da pagina 101 a 105 e dice che contiene oltre 50mila "fuochi" ed oltre 300mila abitanti. Vi cresce un'erba così velenosa che se un uomo se ne nutre può morire, e a dir il ver

o, quando agisce il veleno il suo viso si contrae totalmente che egli ride finché non muore; perciò ecco il vocabolo "Riso Sardonico". Il Re di Spagna trae beneficio di 200mila scudi da quest'isola, ma fu così generoso che mantenne guarnigioni per dodici fortificazioni? Così quest'isola si è trasformata."

La pubblicazione di questo atlante fu iniziata nel 1704 dal padre Hans Georg, che morì in quell'anno, e ultimata nel 1757 un'anno prima della morte di Gabriel Bodenehr. Nello stesso atlante figura anche una veduta di Cagliari dal titolo "Cagliari oder Calaris die haupt and Residenz Statt des Vi

ce Konigs in Sardinien"

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Weigel - inizi XVIII sec.

















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Anno - 1753

Titolo - " Le Royame de Sardaigne dréssé sur le cartes manuscrites levées dans le Pays par les Ingenieurs Piemontais à Paris par le rouge Ing. Gèographe du Roy, rue des Augustins 1753 A; P.D.R." "

Tecnica - incisione su rame acquerellata a mano

Autore - Goerge Louis Le Rouge


E' questa la famosa carta geografica della Sardegna meglio conosciuta come "Carta degli Ingegneri Piemontesi", così come si legge in uno dei cartigli, eppure si nota che il profilo costiero é non poco frastagliato e inesatto, la forma e il numero delle isole inferiori e errata, gli errori dei toponimi innumerevoli, i centri abitati ubicati erroneamente, l'orografia poco veritiera, ecc. che rendono la carta molto approssimativa; queste approssimazioni molti dubbi hanno suscitato sulla paternità di questa carta attribuita agli ingegneri piemontesi e già il Padre Scolopo Tommaso Napoli (1743 - 1825) metteva in dubbio che questa potesse essere veramente compilata sui rilievi di ingegneri , proprio per la sua inesattezza, e così scriveva:

"Falsamente spacciasi fatta dagli ingegneri Piemontesi sul luog

o "dans le pays" mentre non è credibile che ingegneri stati in Sardegna e principalmente in Cagliari, avessero disegnato una carta la più scorretta potesse mai darsi luce."

Il Piloni invece, nel suo libro "Carte Geografiche della Sardegna", allude al fatto che questa potesse avere origine da una carta manoscritta del Lemoine, identica a questa, dove in basso a destra la firma è accompagnata da "Fecit", che a quei tempi si usava per significare che il disegno era originale, ossia inventato da chi lo aveva disegnato. P

urtroppo, nonostante le varie ricerche, non si conoscono dati biografici del Lemoine e quindi la sua credibilità non si può certificare. Un nota curiosa sono le leggende che appaiono in questa carta e precisamente:

- Accanto all'isola di San Pietro dove si legge "Cette Isle est peuplée par des Genois Pescheurs de Coraille ci devant possesseurs de Tabarca".

- Tra i monti della Nurra dove si legge "Peuples non Conquis qui ne payent point de Taxes".

- Tra i monti della Gallura dove si legge "Icy se voyent les matrices

des Colones du Panthéon".

Resta comunque il fatto che l'elenco dei vari giacimenti minerari, i nomi regionali, i confini delle regioni e dei feudi ed il fatto che figurino tutte le strade ad eccezione di quelle dell'Iglesiente, conferiscono a questa carta una nota di particolare novità, interesse e originalità. A l'epoca per questo ottenne un grande successo dimostrato dalle varie repliche che si susseguirono negli anni di cui ne citiamo alcune:

1765 - "I Carte chorograpfique des Etets du Roy de Sardaigne...Par A. Dury (London) Printed for and sold by A. Dury, in Duck's-court, St. Martins-lane".

1776 - Inserita nell'"Atlas Universelle dressé sur le meilleurs cartes modernes A Venise, Par P. Santini, Rue S. Justin".

1779 - Nello stesso atlante qui sopra citato ma pubblicato nel 1779 dove figura la carta incisa "chez M. Remondini" (Esemplare riprodotto nell'immagine).

1784 - Nell'"Atlante nuovissimo illustrato ed accresciuto sulle osservazioni e scoperte dai più celebri e recenti geografi" pubblicato a Venezia da Antonio Zatta.

1799 - Nello stesso "Atlante nuovissimo..." dello Zatta ma stampato a Venezia nel 1799.

1789 - Inserite nell'atlante dal titolo "Schauplatz der fünf Theile der Welt..." pubblicato a Vienna da Franz Johan Joseph von Reilly.

1792-1801 - Nel "Nuovo Atlante Geografico Universale delineato sulle ultime osservazioni" stampato a Roma nella Calcografia

Camerale tra il 1792 e il 1801 dove figura la carta incisa da G. M. Cassini.

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Cluverio - 1729 ?

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